Pizzica Pizzica

 

a cura d Dantina Grosso e Debora Malerba

 


La pizzica-pizzica

La pizzica pizzica, è una danza popolare attribuita oggi particolarmente al Salento, ma che in realtà era praticata in tutta la Puglia centro-meridionale e in Basilicata.

Posturalmente, stilisticamente e coreograficamente fa parte della grande famiglia delle tarantelle, in riferimento a quel variegato gruppo di danze diffuse nell’Italia meridionale.

Si danzava in occasioni private quali matrimoni, feste di famiglia e legate alla raccolta nei campi, quando la comunità e la famiglia si riunivano, e ci ritrovava a danzare. I luoghi in cui ciò avveniva erano la case e le masserie. Risulta essere, dunque, una danza ludica tra conoscenti e parenti, ed era molto probabile che a danzare fossero parenti anche molto stretti, o persone tra le quali intercorreva una grande differenza d’età.

Per tale motivo l’intesa e l’intenzione tra le coppie (donna/donna, uomo/donna, uomo/uomo) era differente; poteva essere divertimento e scherzo tra il nonno e la nipotina, perla quale era anche mezzo di apprendimento della danza; momento di sfida tra due uomini, a dimostrazione di agilità, creatività, prestanza fisica e ironia (es pizzica di Ostuni); momento di conoscenza ed esplicitazione di un interesse da parte di un uomo verso la ragazza del paese; sintonia e divertimento tra due donne.

La danza, incitata dal ritmo incalzante del tamburello, accompagnato dal canto e da altri strumenti quali violino e organetto, si svolge all’interno del cerchio delimitato dai suonatori e spettatori, detto “ronda”. Spesso si usava il fazzoletto, che veniva usato nel momento del ballo per invitare, sventolandolo in maniera appena percettibile, il partner prescelto e per dirigere le turnazioni dei danzatori. Il contatto con il terreno è marcato e la danza è caratterizzata da momenti più esaltati, con passi e movimenti rapidi, con scatti, allontanamenti repentini e giri su sé stessi, e momenti più calmi, di studio dell’altro.

Nella tradizione si distinguono tre tipi di espressioni coreutiche: la pizzica-pizzica (danza della festa), la pizzica scherma (sfida tra uomini) e la cosiddetta “pizzica tarantata” (ballo terapeutico legato al fenomeno del tarantismo).

Oggi bisogna fare un’ulteriore distinzione tra le forme delle pizziche tradizionali, che variavano anche da zona a zona, da quelle in gran parte reinventate dalla moda giovanile in uso dalla metà degli anni ’90, oggi indicate col temine di “neo-pizzica”.

Durante il laboratorio saranno comunicate e insegnate le dinamiche, la complicità e l’intesa di coppia, le intenzioni della danza, l’uso del fazzoletto e l’evoluzione nel tempo. Verranno descritte e praticate i passi e le figurazioni basilari (parte frontale e giri), le rotazioni, le posture e gli atteggiamenti